Pubblichiamo la versione definitiva al Contratto collettivo nazionale di lavoro degli studi professionali.
Il nuovo contratto, che prevede un aumento salariale per il prossimo triennio di 85 euro a regime per il terzo livello, riguarda circa un milione e mezzo tra lavoratori subordinati, praticanti e professionisti di studio. Tra le figure professionali coinvolte, oltre ai dipendenti degli studi notarili e di avvocati, anche dipendenti degli studi medici, dentistici, ingegneri, architetti, commercialisti, consulenti del lavoro e in prospettiva verrà definita la classificazione delle professioni non ordinistiche. Confprofessioni e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno infatti siglato l’intesa che prevede un aumento salariale per il prossimo triennio di 85 euro a regime per il terzo livello. Il nuovo contratto decorre dal 1 aprile 2015 e sarà valido fino al 31 marzo 2018.
Una delle novità più rilevanti introdotte nel nuovo Ccnl riguarda l’estensione delle tutele di welfare ai professionisti-datori di lavoro, che potranno beneficiare di una copertura di assistenza (sanitaria e antinfortunistica) che verrà gestita dalla bilateralità di settore, sotto la direzione e la vigilanza di Confprofessioni. Inoltre, sulla scia delle tendenze del mercato del lavoro e delle diverse forme di collaborazione che si instaurano all’interno di uno studio professionale, le tutele di welfare contrattuale verranno estese anche ai collaboratori e praticanti.
Ecco le novità più rilevanti in pillole:
> Rappresentanza contrattuale: il nuovo Ccnl degli studi professionali è stipulato da Confprofessioni come unica rappresentanza datoriale.
> Decorrenza e durata: il periodo di vigenza contrattuale decorre dal 1° aprile 2015, sino al 31 marzo 2018.
> Trattamento economico: aumento retributivo complessivo a regime, 31 marzo 2018, di 85 euro per il III livello diviso in cinque tranches, con l’esclusione di qualsiasi erogazione una tantum.
> Welfare per i professionisti datori di lavoro: introdotta la copertura di assistenza (sanitaria/antinfortunistica) del datore di lavoro. La gestione di tali prestazioni, sotto la direzione di Confprofessioni, è affidata alla bilateralità.
> Potenziamento e valorizzazione della bilateralità: Attivazione di un fondo per il sostegno al reddito dei lavoratori di studi professionali che attraversano un periodo di crisi. Rimborso al datore di lavoro del 50% della retribuzione derivante dalla concessione del permesso studio ai lavoratori. Incentivata la costituzione di articolazioni territoriali dell’ente bilaterale nazionale, denominati sportelli, per la gestione del mercato del lavoro.
> Rilancio del II livello di contrattazione: possibilità di realizzare a livello territoriale intese per una regolazione dell’attività lavorativa più rispondente alle esigenze dei datori di lavoro; maggiore coinvolgimento delle delegazioni territoriali nella disciplina del rapporto di lavoro.
> Contratti e modalità di lavoro:
– Lavoro a tempo determinato: elevato il numero di contratti a termine che potranno essere attivati da ciascun datore di lavoro ed è stato abolito l’obbligo di rispettare gli intervalli di tempo tra differenti contratti a termine.
– Apprendistato: semplificazione degli obblighi formativi, riducendo complessivamente le ore di formazione. Possibilità di effettuare la formazione in tutte le modalità possibili.
– Lavoro intermittente: regolamentazione del lavoro a chiamata. Il Ccnl degli studi professionali è tra i pochi a disciplinare tale tipologia contrattuale, di fondamentale importanza per garantire flessibilità.
– Contratto di reimpiego: Per un periodo di 30 mesi sarà possibile retribuire soggetti over 50 e disoccupati di lunga durata con un salario di ingresso più basso rispetto a quello di base previsto dal Ccnl.
– Telelavoro. Rilancio del telelavoro per garantire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
– Regime dei permessi: Rivisto il regime dei permessi per lo studio e per le nuove assunzioni, con un intervento dell’ente bilaterale a coprire parte dei costi retributivi.
– Profili professionali: sono state concordate con le aree di Confprofessioni le modifiche relative alla classificazione del personale ed ai relativi profili.