Tirocinio, le osservazioni di Confprofessioni al tavolo Tiraboschi

LAVORO. Definire la durata massima, le condizioni di accesso e l’eta’. Stella: piena sintonia sul metodo Il tirocinio occupazionale rappresenta uno dei mezzi più efficaci per l’inserimento lavorativo dei giovani nel mercato del lavoro. Piena sintonia tra Confprofessioni e il ministero del Lavoro dopo l’incontro del 4 luglio scorso con le parti sociali per delineare
LAVORO. Definire la durata massima, le condizioni di accesso e l’eta’. Stella: piena sintonia sul metodo

Il tirocinio occupazionale rappresenta uno dei mezzi più efficaci per l’inserimento lavorativo dei giovani nel mercato del lavoro. Piena sintonia tra Confprofessioni e il ministero del Lavoro dopo l’incontro del 4 luglio scorso con le parti sociali per delineare le linee guida per lo svolgimento dei tirocini occupazionali. “Siamo in perfetta intesa sul piano del metodo” ha dichiarato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. “L’individuazione, attraverso uno strumento duttile e condiviso dalle Parti Sociali, di alcuni punti fermi per garantire il corretto utilizzo di stage e tirocini costituisce il modo migliore per omogeneizzare i comportamenti sul territorio nazionale ed accompagnare i professionisti-datori di lavoro a una corretta interpretazione delle finalità delle disposizioni normative”.

L’obiettivo del tavolo, coordinato da Michele Tiraboschi, è quello di arrivare a una definizione dei riferimenti e delle fonti normative che regolano lo svolgimento dei tirocini formativi e di orientamento, passando attraverso l’individuazione degli attori, della durata e degli obblighi delle parti. Si diversi punti Confprofessioni ha avanzato una serie di osservazioni, raccolte dal ministero. In particolare, la Confederazione italiana delle libere professioni ha proposto di definire la durata massima del tirocinio in base al progetto formativo e alla figura professionale di riferimento. Nell’ambito degli studi professionali, infatti, l’avviamento del tirocinio è “normalmente” indirizzato a fini occupazionali e l’esperienza “preventiva” del tirocinio acquista notevole importanza in relazione alla stipula del contratto di lavoro ed alla stabilità dello stesso. Riguardo alle condizioni di accesso per i tirocini, relative ai soggetti ospitanti, Confprofessioni ha segnalato la forte necessità di prevedere una diversa previsione del numero minimo di contratti a tempo indeterminato per gli studi professionali. Il modello potrebbe ricalcare “tecnicamente” quello usato per le condizioni di accesso all’apprendistato, fino ad arrivare alla previsione di rendere il tirocinio compatibile con la stabilizzazione lavorativa attraverso il contratto di apprendistato.

L’altro tema caldo riguarda all’età dei tirocinanti. L’ipotesi di limitare l’età a quella dei “giovani”, potrebbe consentire di collegare la condizione di accesso oltre che all’età del tirocinante anche ad un periodo massimo (12-24 mesi) dopo il completamento del ciclo di studi superiori (diploma o laurea). In pratica, secondo Confprofessioni, potrebbe essere praticabile l’idea di attivare il tirocinio per gli studenti che nei 12-24 mesi precedenti abbiano conseguito il diploma o la laurea. Ma non solo. Nella stesura delle linee guida, la Confederazione suggerisce di inserire una deroga per consentire anche ai lavoratori (non più in tenera età) che godono di ammortizzatori sociali ordinari ed in deroga (cig, mobilità, etc) oppure per i disoccupati di lungo periodo la possibilità di svolgere tirocini alla fine di un percorso di formazione.

 

10788